Un gatto randagio che vive all’aperto, dove, come in questi giorni, si raggiungono temperature ampiamente al di sotto dello zero, vede nel calore del motore una tregua dal freddo, dal gelo, dall’aria che a contatto con la pelle provoca quella sensazione di intenso bruciore.
Capita spesso, quindi, che i gatti trovino nel motore della macchina un riparo.
Può succedere, però, che quando l’automobile viene rimessa in moto, il gatto rimanga imprigionato tra i componenti e gli ingranaggi del motore. In tal caso, le ingiurie che il gatto subisce possono essere anche tanto gravi da risultare incompatibili con la vita e determinare il decesso del gatto.
Un po’ meglio è andata per una gattina portata presso una clinica dell’ABA. Dopo essere stata prontamente recuperata dai proprietari dell’automobile in cui si era intrufolata, la gattina è stata portata presso la struttura veterinaria, dove i veterinari hanno riscontrato ingenti danni da abrasione, da ustione e da schiacciamento al muso, una gravissima perdita di sostanza cutanea, con esposizione dei piani muscolari sottostanti, della regione pettorale, una brutta frattura a carico della mandibola e uno stato di shock post-traumatico.
La gattina è stata sottoposta a tutte le cure necessarie e ha recuperato le sue condizioni dopo due mesi di ricovero. Un binomio da brivido, anzi da brividi. Brividi che i gatti randagi sono costretti a sopportare con le temperature glaciali degli ultimi giorni.
Purtroppo per i gatti le automobili non costituiscono un pericolo solo per il rischio di investimento, ma anche per il calore che generano una volta accese.